Frode fiscale: sequestro preventivo per 48 milioni di Euro alla Esselunga

La Guardia di Finanza di Milano, nell'ambito di un'inchiesta del pm Paolo Storari, ha eseguito un sequestro preventivo d'urgenza per quasi 48 milioni di euro nei confronti di Esselunga.  Al centro dell'indagine una "complessa frode fiscale" attraverso il meccanismo della somministrazione illecita di manodopera. Una condotta di "carattere fraudolento" quella della catena di supermercati fondata nel 1957 dalla famiglia Caprotti, che secondo il pm durava da numerosi anni e "ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori, ma anche ingentissimi danni all'erario". Sono indagati l'ex direttore finanziario del colosso dei supermercati, Stefano Ciolli, e Albino Rocca, attuale direttore finanziario.L'accusa parla di "fatture per operazioni giuridicamente inesistenti” e di “stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore, che ha portato all'emissione e al conseguente utilizzo di fatture inesistenti per un ammontare complessivo di oltre 221 milioni di euro, più Iva, superiore a 47 milioni di euro". Le operazioni a favore di Esselunga, sarebbero state schermate da società filtro che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative: Il tutto ha comportato una sistematica omissione del versamento dell'Iva e nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale e assistenziale. Svolte perquisizioni a Milano, Novara e Bergamo. In una nota l'azienda fa sapere di essersi "immediatamente attivata per offrire la più ampia collaborazione alle autorità giudiziarie e pieno supporto per lo svolgimento delle attività. Attendiamo con fiducia le verifiche e gli approfondimenti, nella consapevolezza di aver operato sempre nel rispetto della legalità”.